Lo sciopero generale proclamato da CGIL e UIL sottolinea la gravità di scelte che non solo non danno risposte alla grave crisi economica e sociale in atto nel Paese, ma finiscono per penalizzare ulteriormente soprattutto le fasce più deboli della popolazione, spostando risorse verso i più ricchi.
In particolare, i tagli alla sanità, all’istruzione e alle politiche educative e culturali colpiscono pesantemente proprio la Sicilia, dove la qualità dei servizi sanitari, le condizioni delle infrastrutture scolastiche e l’allarme per il fenomeno della povertà educativa tra i minori richiederebbero invece forti investimenti ed una maggiore attenzione alle scelte di programmazione.
Per non parlare del taglio del reddito di cittadinanza che rischia di far aumentare il numero di famiglie al di sotto del livello di povertà, senza dare risposte concrete in termini di lotta al lavoro nero e alla precarietà che nella nostra Isola continuano a far registrare percentuali inaccettabili per un Paese civile.
